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Libro Visivo: Guida Galattica per gli Autostoppisti

Punto di Partenza
Il seguente è il progetto di tesi realizzato per la laurea triennale presso il Politecnico di Milano nel 2010.
Partendo dal laboratorio di Sintesi Finale, incentrato sulla fantascienza, ogni studente doveva realizzare un libro visivo su un libro di fantascienza tra dieci proposte.
Io ho scelto Guida Galattica per gli Autostoppisti di Douglas Adams.
Il Laboratorio
I temi portanti del laboratorio sono stati la fantascienza e la grafica applicata ad essa. Il tema progettuale della tesi riguarda anch’esso la fantascienza e in paricolare romanzi più o meno famosi relativi a questo genere specifico.
Inizialmente si è lavorato sui temi fondamentali della fantascienza e su esercitazioni riguardanti, oltre il tema scelto, la grafica editoriale. La problematica su cu si è lavorato successivamente è stata quella di affrontare la lettura e l’analisi di un libro di fantascienza (a scelta tra quelli proposti dai professori) e comporre un libro visivo che rendesse e comunicasse nel possibile lettore le tematiche e i contenuti più caratteristici e determinanti del romanzo in questione.
Partendo dalla pura lettura del romanzo, Guida galattica per gli autostopisti, si è cominciato ad analizzarne i temi, il genere di provenienza e l’autore al fine di individuare una via progettuale che sfociasse nella produzione del libro visivo.
La prima questione da affrontare è stata individuare esattamente cosa significasse produrre un libro visivo. Ognuno ha dato la propria interpretazione: chi abbinando il testo a immagini, chi ha lavorato con la sola tipografia, chi ha utilizzato materiali inusuali o elementi tecnologici (come un codice a barre che può essere letto solo tramite uno strumento digitale). 
Nel caso di questo progetto si è sfruttato fondamentalmente la tipografia e l’uso di immagini semplici e metaforiche.
Il Libro Visivo: concept
Dall’analisi dei temi e dei contenuti del romano si è tratta la linea guida che fa da collante nelle varie fasi del libro visivo. L’idea generale è che il testo viaggi insieme ai protagonisti e le loro avventure.
Il testo comincia ben impaginato e regolare per poi trasformarsi, smontarsi, salire a bordo di astronavi simultaneamente alle vicende narrate.
Non solo il testo viaggia in concomitanza con le avventure dei protagonisti, ma muta anche a seconda dei loro stati d’animo e in proporzione ad essi e alla stranezza della situazione.
Si parte da una situazione stabile che muta continuamente per poi tornare alla stabilità e mutare ancora.
Le fasi fondamentali in cui si è lavorato sono suddivise in sette parti: la terra, la distruzione della terra, Damogran (un pianeta), la navicella Vogon, il capitolo 8 (si tratta in realtà di una semplice doppia pagina), la Cuore d’oro (la naviclla spaziale su cui viaggiano i protagonisti) e Magrathea (il pianeta leggendario).
La maggior parte di queste variazioni avviene in modo casuale, in modo da comunicare ancora una volta spaesamento e seguendo uno dei temi portanti del romanzo: l’improbabilità.
Oltre alle variazioni di cui si parlerà in seguito, anche la font aiuta la comprensione del testo. Quando la narrazione si sposta dal romanzo veo e proprio alle integrazioni con le voci della guida il testo cambia da romano graziato (Arno Pro) a un carattere Bastone (Univers LT Std) che rispecchia maggiormente l’idea di un apparecchio elettronico quale la Guida galattica.
Per finire, alcune frasi particolarmente autoironiche riguardanti la Guida galattica per gli autostoppisti sono state evidenziate aumentando la dimensione del carattere.
La Terra
Arthur, il protagonista, si trova ancora sulla Terra a svolgere la sua solita vita interrotta dapprima dalla demolizione della sua casa, poi dalla demolizione dell’intero pianeta. Ma prima di tutto ciò la sua vita scorre nella tranquillità o comunque nella routine: le solite azioni, il solito pub, il suo vecchio amico Ford.
Per riprendere questa stabilità il libro comincia con un’impaginazione classica (formato 170x240mm, gabbia in sezione aurea) in modo da comunicare stabilità e trasmettere una sensazione rassicurante sul lettore.
La posizione e la disposizione del testo rimane regolare per tutta la prima parte, da pagina 9 a pagina 31.
La Distruzione della Terra
In questa semplice doppia pagina si è voluto dare risalto alla fase di distruzione della Terra per enfatizzare un momento cruciale della narrazione (fatto che porterà i protagonisti a intraprendere il loro viaggio nello spazio). Si tratta di una doppia pagina in cui una è il negativo dell’altra. Nella prima si è dato risalto al silenzio creato dalla distruzione della terra ponendo la frase “Ci fu un terribile, mortale silenzio. Ci fu un terribile, mortale silenzio. Ci fu un terribile, mortale silenzio” al centro del foglio bianco, che in quanto vuoto rappresenta bene la metafora del silenzio. Nella seconda pagina si è voluto invece rendere l’idea dello spazio venutosi a creare dopo la distruzione della Terra ponendo uno sfondo nero, a simboleggiare lo spazio vuoto creatosi al posto della Terra, e riportando la frase “La Flotta Costruzioni Stradali Vogon cominciò ad abbassarsi nel nero vuoto interstellare appena creatosi” a rappresentare le navi Vogon che occupano quello stesso spazio.
Damogran
Si apre qui una piccola parentesi riguardante un piccolo pianeta chiamato Damogran dove il presidente della galassia Zaphod Beeblebrox mette in atto il furto della navicella spaziale con motore ad improbabilità Cuore d’Oro. Qui l’ambiente ricorda ancora quello della terra perchè descritto come tale (ci sono inoltre molti rimandi alla Terra stessa; per esempio un’isola su questo pianeta è chiamata Francia).
Il testo segue quindi l’impaginazione della Terra, ma cominciando a scomporsi, a prendere forme nuove.
È come se ci si trovasse ancora sulla Terra, in un ambiente familiare ma con la sensazione che ci sia qualcosa che non va bene; è la classica sensazione che chiunque può aver provato nella vita che manchi qualcosa. Così il testo si scompone, perde pezzi, quasi come fosse una finzione.
Inoltre, mentre la casella di testo si scompone va assumendo la forma principale che verrà poi utilizata successivamente.
La Navicella Vogon
A questo punto torniamo ai nostri protagonisti appena sfuggiti alla distruzione della Terra.
Grazie a Ford i due vengono raccolti da una delle navi della flotta costruzioni stradali Vogon. Queste hanno un brutto aspetto e dal punto di vista di Artur assumono certamente un connotato negativo. Questa nave viene quindi rappresentata con un semplice rettangolo grigio scuro che contiene il testo (così come i protagonisti viaggiano su di essa). La navicella in questione è rapresentata da un rettangolo grigio scuro, mentre il testo rimane fondamentalmente nero, con conseguente effetto vedo-non vedo che simboleggia la difficoltà di Arthur ad entrare in questo nuovo mondo a lui sconosciuto e a capirne le dinamiche. Alcune parti, intere frasi o anche singole parole, sono in bianco in modo da dare risalto a qualcosa di particolarmente assurdo, improbabile o comunque caratteristico dell’atmosfera creata dal libro.
Il testo inoltre fuoriesce dalla casella grigia creando forme improbabili quasi a ricreare l’aspetto mostruoso dei Vogon.
Capitolo 8
Si tratta di una semplice doppia pagina. Arthur e Ford vengono espulsi dalla nave spaziale Vogon e abbandonati nello spazio aperto. In questo capitolo abbiamo una parte che parla della Guida Galattica per Autostoppisti e una sua voce (che spiega cosa e come sia lo spazio e dà alcuni consigli a riguardo). Trovandosi i protagonisti nello spazio aperto si è voluto rendere l’idea attraverso la doppia pagina a sfondo nero che rappresenta l’universo, con testo in negativo, a rapresentare i protagonisti sospesi in esso. È stato inoltre dato rilievo ad alcune frasi interessanti e quasi autoironiche sulla Guida aumentandone la dimensione in modo che saltino subito all’occhio del lettore, che può quindi identificarle subito come stranezze.
La Cuore d'Oro
I protagonisti vengono tratti in salvo grazie all’arrivo dell’astronave ad improbabilità Cuore d’Oro. Notiamo ancora lo sfondo nero a simboleggiare lo spazio e un rettangolo bianco contenente il testo al centro a simboleggiare la navicella stessa. Questa navicella è l’emblema dell’improbabilità e del viaggio compiuto dai protagonisti. Il rettangolo bianco, metafora quindi della navicella, viaggia all’interno delle pagine (contentendo il testo che, essendo rappresentativo del viaggio dei protagonisti, viaggia insieme all’astronave) e si moltiplica in modo improbabile e sempre differente per provocare nel lettore l’ormai consueta sensazione di smarrimento, stupore e improbabilità.
Partendo da una situazione stabile in cui l’astronave si trova al centro di ogni pagina, mano a mano si sposta fino a raggiungere i limiti della pagina, come la Cuore d’oro raggiunge i limiti della concezione umana di spazio/tempo e li supera rompendo le barriere delle distanze.
Magrathea
Si tratta del leggendario pianeta sul quale vengono costruiti pianeti di lusso su richiesta e dove un tempo fu costruito Pensiero Profondo (un computer in grado di calcolare la risposta fondamentale alla vita, l’universo e tutto quanto). Il testo torna a seguire lo schema dei pianeti con margini in proporzione aurea e con testo nero su fondo bianco. Man mano che Arthur viene a conoscenza del fatto che la sua amata Terra era in realtà stata costruita su commissione di alcuni esseri pandimensionali alla ricerca della domanda alla risposta definitiva, il testo si scompone inclinandosi irregolarmente a seconda dell’improbabilità di ciò che scopre e di ciò che viene detto. A queste fasi di scomposizione si alternano fasi regolari durante le quali avvengono dei racconti sul pianeta stesso e sulla sua storia, quasi fossero dei veri e propri flashback.
Copertina e Rilegatura
Libro Visivo: Guida Galattica per gli Autostoppisti
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Libro Visivo: Guida Galattica per gli Autostoppisti

Questo lavoro di tesi è un libro visivo del romanzo Guida Galattica per gli Autostoppisti di Douglas Adams.

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